Un fatturato totale di 8 miliardi e 240 milioni di euro, con un incremento del +5,5% rispetto al 2020.
Risultati importanti per il settore, ma per il 2022 pesa la difficoltà di reperimento delle materie prime.
Il comparto delle macchine automatiche per il confezionamento e l’imballaggio si può dire soddisfatto: il 2021 ha fatto registrare un fatturato complessivo di 8,24 miliardi di euro con una crescita del 5,5% rispetto al 2020. Un risultato sorprendete se si tiene conto delle criticità che hanno minato gran parte dello scorso anno.
Ottimi i dati delle esportazioni: i produttori Italiani di tecnologie per il packaging si confermano molto attivi registrando un fatturato del 78,4% pari a 6,46 miliardi. L’Unione europea si conferma la principale destinazione delle macchine made in Italy evidenziando 2,15 miliardi di ricavi e assorbe il 40,8% dell’intero export.
Quanto al 2022, il primo trimestre ha segnato un calo del 4,4%, ma gli ordinativi (+ 8%) e i 6/7 mesi di produzione garantita rendono ottimisti. A rendere difficoltoso l’anno in corso sono il caro energia e il caro trasporti, come anche la scarsità di materie prime e di componentistica, che stanno mettendo a dura prova le produzioni e le consegne.
CPS Company, che conferma il buon trend dell’estero, sta facendo fronte alle difficoltà attuali mettendo in atto una serie di strategie, come spiegato qui.
I dati sono stati divulgati nell’ambito dell’Assemblea annuale dei Soci dal Centro Studi MECS – UCIMA nella Indagine Statistica Nazionale, che fotografa ogni anno lo status del settore.